Giuliano Vangi nasce a Barberino di Mugello nel 1931. A Firenze frequenta l’Accademia di Belle Arti e ha modo di studiare a fondo la grande tradizione artistica italiana. è presente alla Biennale di Venezia già dal 1961 e fino alla grande edizione del 2011 dedicata al 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Nel 1967, a Firenze, a Palazzo Strozzi, tiene la prima personale. Inizia così un lungo cammino che lo porterà in tutto il mondo con numerose mostre collettive e personali tra le quali ricordiamo l’antologica del 1989 alla società Promotrice delle Belle Arti di Torino (“La più bella mostra mai vista negli ultimi trent’anni” secondo Roberto Tassi, critico de “La Repubblica”), al Forte del Belvedere a Firenze nel 1995, all’Ermitage di San Pietroburgo e al Museo di Hakone in Giappone nel 2001.
Il Museo d’Arte Contemporanea di Roma, il MACRO, ha dedicato a Giuliano Vangi, nell’autunno del 2014, una vastissima mostra antologica consacrandolo come uno dei massimi artisti viventi nel panorama italiano ed internazionale. Accademico di San Luca, membro della Pontificia Accademia dei virtuosi del Pantheon, professore onorario dell’Accademia delle Belle Arti di Carrara, Vangi ha vinto importanti premi nella sua carriera tra cui il Premio Presidente della Repubblica, il Donatello a Firenze, il Michelangelo a Roma e, nel 2002, il prestigioso Praemium Imperiale a Tokio, considerato l’equivalente del Premio Nobel nel campo artistico.
Sempre nel 2002 viene inaugurato in Giappone, nella città di Mishima, un museo a lui dedicato, unico scultore straniero a vantare un museo personale nel Paese del Sol Levante. Oltre grandi opere religiose già citate qui accanto, ricordiamo le opere non certo minori quali la gigantesca scultura Donna con Albero per la sede della Banca d’Italia, la Ragazza in piedi per la città di Pontedera, la serie di sculture per il parco della città di Seul in Corea e la monumentale scultura Florentia per la sede della Fuji Television di Tokio.
Giuliano Vangi ha esordito con immagini di brutale realismo per poi evolvere, attraverso mediati riferimenti alle civiltà arcaiche e una particolare sensibilità per i materiali (bronzo, marmo, pietra), verso soluzioni di grande sintesi formale. Oggi l’artista vive e lavora tra Pesaro e Pietrasanta (la citta della Versilia nota in tutto il mondo per la lavorazione del marmo e del bronzo) e, a 84 anni da poco compiuti, continua la sua incessante ricerca sull’uomo, con le sue sofferenze, i suoi dubbi, le speranze, l’anelito al trascendente.
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