Raffaella Surian

Raffaella Surian è un’artista che ha sempre lavorato su carta, manipolando il materiale fino a renderlo quasi scultura. La sua passione per le tecniche dell’incisione risale ai tempi dell’accademia, e ha realizzato acqueforti complesse, utilizzando più lastre, con lunghi tempi di morsura, rotte e stampate con molta pressione. Per Surian, l’incisione è un mezzo espressivo e non solo riproduttivo.

Ha creato cartelle, piccole edizioni d’arte e libri d’artista, spesso accompagnando i suoi lavori con testi o poesie. La sua arte si basa su scenari paesaggistici e naturali, fungendo da pretesto ispiratore ma non illustrativo. La tematica ricorrente del paesaggio riflette una ricerca interiore ed esistenziale, spesso rappresentata attraverso lavori al limite tra astratto e figurativo.

Surian ha introdotto il collage nella sua serie “Confine” e nelle opere come “Nuovo Mondo” e “Pulsar”, dove il collage non è un dettaglio aggiunto ma un costrutto primario. Questo approccio mira a creare un’esperienza tridimensionale coinvolgente per lo spettatore, quasi provocando l’impulso di toccare l’opera.

In una fase successiva, ha dedicato tempo anche alla pittura, utilizzando terre, pastelli e matite su carte ampie, mantenendo il legame con il gesto incisorio e l’uso della carta. La tematica paesaggistica è ancora presente, con scorci di montagne o la presenza di tondi luminosi che richiamano il sole o la luna.

Nel 2013, ha realizzato un percorso di opere ispirate alla Via Crucis, esplorando la figura umana e reinterpretando la tradizionale iconografia con una narrazione introspettiva, meditativa sull’esperienza del dolore, dell’ingiustizia, della speranza e della rinascita.

Le sue opere